La residenza del XVI secolo

Situata in posizione centrale sulla collina di Bellosguardo, Villa Caruso Bellosguardo è immersa in un grande parco che segue lo stile della Villa.

La proprietà fu acquistata nel 1541 dall’abate Alessandro di Pandolfo Pucci e ristrutturata tra il 1585 e il 1595, in linea con lo stile esoterico e raffinato di quel periodo.

La villa è composta da due edifici rettangolari e paralleli uniti da un lungo muro. L’esterno e le sale interne erano un tempo decorati con eleganti pitture murali a cui l’Abate attribuiva significati morali e spirituali. Quando morì, nel 1612, la proprietà andò a un altro ramo della sua famiglia, quello di Niccolò di Saracino, che trasformò la tenuta in una villa-fattoria.

Nel 1672, Bellosguardo fu ereditato dal marchese Roberto di Giulio Pucci, che lavorò all’ampliamento della proprietà e la modificò per riflettere il nuovo stile barocco. Nei decenni successivi, la famiglia Pucci continuò a occuparsi della tenuta fino all’inizio del XIX secolo, quando subì un periodo di declino economico. Il conte Giuseppe di Agostino Campi, ciambellano del Granduca di Toscana, acquistò la proprietà nel 1858 e la conservò per i successivi cinquanta anni.

Nel 1905, al culmine della sua carriera, Enrico Caruso visitò la tenuta di Bellosguardo e ne divenne il proprietario l’anno successivo. Iniziò quindi dei lavori di ristrutturazione della proprietà per trasformarla in una casa in cui poteva rilassarsi tra un’impegno e l’altro. Dopo la morte del tenore nel 1921, Bellosguardo ebbe diversi proprietari, fino al 1995, quando fu acquistato dalla città e trasformato in un centro di formazione e studio di musica e opera basato sulla figura di Enrico Caruso.

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Contatti
Web: www.villacaruso.it
Mail: info@villacaruso.it
Tel: +39 055 8721783
Indirizzo: via di Bellosguardo
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